ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 3  N° 2  -  FEBBRAIO 2006

 


 

 
 

 

 

Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la Quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze. Si conclude il giorno di martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima.
A livello etimologico, il termine Carnevale deriva da carnem levare, abolire la carne, perché  anticamente indicava il banchetto d'addio alla carne che si teneva subito prima della Quaresima, periodo di astinenza e digiuno.
I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un'origine molto lontana, probabilmente nelle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme di divertimento popolare.
Il Carnevale si è sviluppato poi spontaneamente nella società umana, rivestendo sempre un’importanza fondamentale al suo interno e nel suo immaginario collettivo: la fantasia, l’energia, la spontaneità e le creatività popolari hanno trovato espressione, fin dai tempi passati, in questo evento, la cui portata simbolica va ben al di là della semplice festa

 
 
     

 
Le Maschere di Vercelli

Le maschere della Città di Vercelli sono Il Bicciolano e la Bela Majin. La loro origine si fa risalire, con un intreccio tra storia e leggenda, a qualche secolo fa.
Il Bicciolano risale ad un personaggio che sarebbe vissuto a Vercelli a cavallo tra il 1700 e il 1800: di quest'uomo si narra che fosse spiritoso, intelligente,  pungente.

La Bela Majin è la sposa del Bicciolano e fin da quei tempi era proprio bella, ed era una compagna intelligente, colta, alla sua maniera, anche se popolana.

Oggi la nostre maschere sono una figura vicina alla gente comune, spiritose e di grande cuore: indossare una maschera può voler dire "mettere a nudo", e non, come spesso si dice, "celare" la propria identità.  

 

 
     
 

Anna & Vero

 

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