ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 3  N° 2  -  FEBBRAIO 2006

 


 

 

 
L'ESERCITO DEL PAPA

Da sempre le Guardie Svizzere suscitano la curiosità e l’ammirazione
dei fedeli e turisti. Quest’anno celebrano i cinquecento anni
della loro presenza in  Vaticano

 
     
 

 

Il passo cadenzato si sente da lontano ed echeggia tra le volte della Basilica di San Pietro. Il drappello di Guardie Svizzere si dirige verso l’altare maggiore, dove Papa Benedetto XVI presiederà una solenne celebrazione. Il comandante Elmar Mäder, con tono di voce forte e deciso coordina il piccolo reparto che si schiera intorno al Baldacchino del Bernini. La scena è suggestiva: decine di turisti assistono al loro passaggio, reso ancor più solenne dalla storica e variopinta uniforme, con tanto di elmo ed alabarda. Ė l’occasione per scattare una foto ed immortalare le Guardie Svizzere, un esercito che ha origini antica. Cinquecento anni fa, infatti, in questo stesso luogo, presero servizio le prime guardie. Da allora e per questi lunghi secoli sono rimaste in Vaticano al servizio dei Papi.
 

Ė l’esercito del più piccolo stato del mondo, il Vaticano, (circa 1000 abitanti), 140 volte più piccolo di San Marino. In tutto conta un centinaio di soldati, una rappresentanza piccolissima per un’area grande meno di mezzo chilometro quadrato. Eppure si tratta di un Corpo prestigioso, perché simbolo di uno Stato che al di là della propria realtà territoriale, ha per confine il mondo intero.

 


UNA DIVISA VARIOPINTA

L’idea di una divisa così colorata viene fatta risalire ai tempi del grande Raffaello (il pittore!!! Non la tartaruga ninja). I colori che la rendono tanto sgargiante sono quelli tradizionali legati alla nobile famiglia dei Medici: blu, rosso e aranci, ai quali si intona perfettamente il bianco dei guanti e del colletto. Nelle grandi solennità la Guardia Svizzera veste una corazza con morrione (casco di metallo con pennacchio) e alabarda.

GIURANO  FEDELTA'

Il 6 maggio di ogni anno si svolge il giuramento delle nuove reclute. Ciascuna, chiamata per nome, si fa avanti e con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata le tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, giura fedeltà al Papa davanti al Comandante.


 

 

 

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