NOME:
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
STRUTTURA:
DESCRIZIONE:
Sono idrocarburi aromatici di elevato peso molecolare. La loro molecola è
formata da due o più anelli benzenici, saldati in modo da avere in comune
due o più atomi di carbonio. Il composto più semplice appartenente a questa categoria è il naftalene. In generale, gli IPA sono caratterizzate da molecole estremamente stabili, con struttura geometrica piana. Tranne il naftalene non hanno impieghi commerciali. Sono insolubili in acqua e in molti solventi organici. Nei
fiumi e nei laghi questi composti si trovano depositati sui sedimenti non
sciolti nell’acqua. Il
loro punto d'ebollizione aumenta con l’aumentare del peso molecolare ed è
comunque superiore a 150°C; per questo condensano velocemente in aria e
vengono assorbite da particelle carboniose. Quando le particelle di
fuliggine hanno un diametro tale da essere respirate, penetrano negli
alveoli polmonari veicolando queste sostanze all’interno dell’organismo. Gli IPA sono presenti nei fumi di combustione dei motori, degli impianti termici delle centrali termoelettriche. Gli IPA presenti in atmosfera possono provenire dalle raffinerie dagli impianti di bitumazione e d'incenerimento di rifiuti. |
DANNI:
Gli IPA costituiscono circa l’1% del particolato atmosferico ma vengono
monitorati perchè si sono dimostrati cancerogeni almeno nei test sugli
animali. Tra
gli IPA, il più noto
e comune idrocarburo cancerogeno è il benzo[a]pirene , che contiene
cinque anelli condensati. Ci
sono evidenze di cancerogenicità a carico di lavoratori esposti per
lunghi periodi agli IPA. Bisogna però dire che per la popolazione non
esposta a queste sostanze, non ci sono prove accertate di un aumento
significativo di induzione al cancro. Nei
gas di scarico dei motori diesel sono presenti anche
i nitroderivati degli IPA che risultano cancerogeni ancora più
attivi degli IPA partenza. Da
studi effettuati dall’ARPA di Torino, emerge che i livelli di benzo[a]pirene
varino notevolmente in funzione delle condizioni meteoclimatiche: nei mesi
freddi le concentrazioni sono sensibilmente maggiori rispetto a quelle
registrate nei mesi caldi. Il loro andamento non è correlato a quello
delle polveri sottili. Questo
dato può essere spiegato considerando che nei mesi più caldi gli IPA
contenenti fino a quattro anelli non condensano sulle particelle di
fuliggine e rimangono quindi in
forma gassosa in atmosfera. Dopo
circa ventiquattrore vengono degradate mediante reazioni ossidative. METODO DI MISURA: Gli IPA vengono quantificati a partire dalle polveri sottili (PM 10). La membrana su cui si è depositato il PM 10 viene trattata con cicloesano, che estrae gli IPA. L’estratto viene analizzato con tecnica gascromatografica. |