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Istituto
Tecnico Industriale Statale "G.C. FACCIO"
p.zza C. Battisti 9 - VERCELLI
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Alcuni allievi della
classe seconda del liceo scientifico tecnologico si sono cimentati nella
realizzazione di apparecchi per lo studio della fisica. Gabriele Alvisi, Andrea
Casalino,Simone Caterino e Stefano Grasso hanno costruito due piccoli motori
elettrici, mentre Laura Alessio ha realizzato un elettroscopio.
I ragazzi (e la ragazza!) in questo modo hanno imparato cose nuove e si sono
anche divertiti.
Trovate qui la documentazione fotografica e le schede preparate dagli studenti,
con le istruzioni per la costruzione degli strumenti e per il loro uso.
Buona
esplorazione!
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ELETTROSCOPIO A FOGLIE D’ORO
(Laura Alessio )
Materiale utilizzato:
Vaso di vetro o di plastica trasparente con coperchio di materiale
isolante (io ho utilizzato un barattolo di Nutella!)Un’asta di ottone o
di rame rigido (diametro 2 mm o più)Foglioline di
metallo sottile e flessibile (io ho utilizzato delle strisce di
alluminio, ricavate da un rotolo comprato in un supermercato)
Come si costruisce:
Dopo avere fissato le foglie
di metallo sottile all’asta di rame/ottone si buca il coperchio e si fa passare
l’asta; dopo avere chiuso il coperchio si fa una pallina di alluminio e si
applica in cima all’asta di rame/ottone
(la
pallina non è indispensabile ma permette di ottenere risultati migliori).
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Una volta realizzato l’elettroscopio si può verificare che toccando il terminale
superiore con un corpo carico elettricamente (ad esempio una stecca di plastica
strofinata su un panno di lana) si vedono le due foglioline metalliche
divergere; se successivamente tocchiamo l’estremità dell’elettroscopio con un
dito constatiamo che le due foglie tornano ad avvicinarsi
Perché?
Questo perché il contatto con
il corpo elettricamente carico ha richiamato sulla sfera le cariche elettriche
di segno opposto mentre quelle dello stesso segno si sono concentrate nelle due
foglie che, risultando dotate di carica di uguale segno, si respingono. Se poi
si tocca il terminale superiore con un dito le due foglie si riavvicineranno
perché la carica elettrica si scarica a terra, attraversando il corpo dello
sperimentatore.
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MOTORE ELETTRICO
(Gabriele Alvisi, Andrea Casalino, Stefano Grasso)
Il nostro motore
elettrico è costituito da tre pile da 4,5 volt collegate in serie
che trasmettono la corrente a dei fili di metallo collegati ad un
solenoide, posto sopra ad un magnete.
La particolare forma del solenoide fa sì che al passaggio della
corrente si produca un campo elettromagnetico che interagisce con
quello generato dalla calamita; da questa interazione nascono delle
forze che agiscono sul solenoide e lo mettono in movimento.
Il solenoide non gira esattamente alla stessa velocità con tutti i
tipi di materiali metallici: abbiamo infatti riscontrato che
funziona molto bene con il rame e con lo zinco.
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L’immagine mostra la collocazione dei pezzi. Come si può
vedere abbiamo usato un contenitore di rullini per sostenere
i fili metallici, che a loro volta sostengono il solenoide.
Le
calamite sono 4, due sopra il coperchio e due sotto il
coperchio
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MOTORE ELETTRICO
(Simone Caterino)
Materiale
utilizzato:
2 graffette ferma carta
4 piccoli magneti
un contenitore di pellicole fotografiche
20-25 cm di filo di rame smaltato da 0.4 mm di diametro
tre batterie da 4,5 V collegate in serie (13,5 V)
nastro adesivo
filo elettrico per collegamenti
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All’interno del contenitore per pellicole si mettono 2 dei 4
magneti; i rimanenti 2 vengono sistemati all’esterno, separati dal
fondo del contenitore. Si prendono le 2 graffette e si modellano in
modo che facciano da supporto per il filo; le graffette vengono poi
attaccate al contenitore con il nastro adesivo. Il filo di rame deve
essere modellato come illustrato nel disegno (realizzando così il
"rotore"), quindi si collegano le batterie in serie e poi alle
graffette. A questo punto il rotore dovrebbe girare (se tutto è
stato fatto con la dovuta cura!)
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