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I tensioattivi ed in particolare i detergenti
trovano numerose applicazioni sia di tipo industriale che di tipo domestico; pertanto gli
scarichi industriali ed urbani contengono notevoli quantità di queste sostanze che in
passato, prima dellavvento della legge Merli e della messa in opera dei depuratori,
hanno prodotto molti danni a svariati ecosistemi fluviali e lacustri. Da un po di
tempo le cose sono sostanzialmente cambiate: lintroduzione di prodotti con una
superiore biodegradabilità ed un maggiore rispetto delle norme di legge da parte di tutti
i soggetti (primi fra tutti i Comuni, responsabili del trattamento delle acque reflue
urbane che costituiscono un veicolo primario per i detergenti), hanno permesso una lenta
ripresa di molti corpi idrici, nei quali sono diminuite progressivamente le quantità di
tensioattivi presenti. Ciò ha permesso, in molti casi, la ripresa della vita sia vegetale
sia animale. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di monitorare, sia pure in modo
parziale e nei limiti di tempo e di mezzi di una attività scolastica di laboratorio, la
qualità di alcuni corpi idrici presenti nei territori della città di Trino (in cui
risiedono gli autori) e di Mortara. Si tratta di una valutazione complessa che
richiederebbe numerosi dosaggi analitici e quindi i risultati ottenuti sono indicativi
solo di un aspetto del problema. Lo studio di alcuni lavori di letteratura ha indotto a
tentare la determinazione dei tensioattivi anionici (i più comuni tra i tensioattivi) con
un metodo semplice ed efficace, lo stesso utilizzato nelle analisi ufficiali effettuate a
cura delle ASL locali.
Si è voluta verificare lefficacia di questo metodo, procedendo in due fasi:
inizialmente si è applicato il metodo a campioni di detergente commerciale, allo scopo di
confrontare i risultati ottenuti con quelli dichiarati sulletichetta, cercando in
questo modo di ottimizzare il metodo. Successivamente sono stati analizzati alcuni
campioni di acqua proveniente da diversi corpi idrici delle zone sopracitate. A questo
proposito occorre fare una doverosa precisazione: non sono stati eseguiti campionamenti a
regola darte, secondo la procedura standardizzata, anche per la mancanza delle
attrezzature necessarie. I campioni provengono da luoghi facilmente accessibili che non
presentavano pericoli per il campionamento. Malgrado ciò si può certamente affermare che
i risultati sono egualmente significativi.
I risultati delle analisi di alcuni detergenti commerciali sono riportate di seguito:
detergente |
% di tensioattivi anionici |
|
dichiarata |
misurata |
|
DASH lavatrice |
5-15 |
5,8 |
AVA lavatrice |
< 5 |
5,3 |
FINISH lavastoviglie |
0 |
0,8 |
DIXAN piatti concentrato |
15-30 |
13,0 |
I valori ottenuti sono in buon accordo con le quantità dichiarate, segno che la metodica analitica è valida ed è stata applicata correttamente. Constata la validità del metodo si è analizzata l'acqua di alcuni corpi idrici; i risultati sono riportati nella tabella seguente:
corpo idrico |
MBAS (m g/L) |
valore di riferimento |
|
Trino | roggia Camera | 150 |
massimo 200 |
roggia Pastrona | 75 |
||
roggia S. Michele | 84 |
||
roggia Stura | 110 |
||
Mortara | roggia Arbogna | 285 |
|
roggia Cavo Plezza | 70 |
MBAS (Methylene Blue Anionic Surfactants), nome
con cui vengono indicati i tensioattivi anionici
Per concludere si può fare una riflessione sui risultati ottenuti pur con tutte le
cautele del caso, derivanti ad esempio da campionamenti "artigianali" e non
certo eseguiti nel pieno rispetto delle norme di legge previste. Salvo in un caso, la
qualità dellacqua analizzata sembra accettabile, probabilmente migliore di quella
che si poteva riscontrare 5 o 10 anni fa, almeno dal punto di vista, certamente riduttivo,
del contenuto di detergenti anionici, che costituiscono comunque il gruppo di tensioattivi
più usato. Senza voler fare affermazioni categoriche, si può dire che prosegue il
generale miglioramento dei corpi idrici, che stanno lentamente ritornando idonei alla vita
degli organismi acquatici, un dato del resto confermato anche in monitoraggi ben più
autorevoli di questo lavoro. Questo dato sembra incoraggiante e lascia spazio a speranze
per il futuro, un futuro forse definitivamente libero dallinquinamento in cui
luomo possa ritrovare quellintegrazione con la natura che lo sviluppo
industriale moderno sembrava aver smarrito.
Bibliografia
R. Cozzi, P. Protti, T. Ruaro - "Analisi
chimica strumentale" - Zanichelli Bologna 1997
G. Vollmer, M. Franz - "La chimica di tutti i giorni" Zanichelli Bologna
E. Stocchi "Chimica industriale" vol. 2 - Edisco
Per informazioni sulle procedure analitiche inviare una e-mail al prof. Claudio Casalino presso itisvc@itisvc.it