![]() |
Il miele, secondo la normativa CEE del 22-7-1994
è definito come "prodotto alimentare ricavato dalle api mellifere partendo dal
nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti dalle parti vive delle puiante...".
Si tratta pertanto di un prodotto biologico molto complesso, contenente moltissimi
zuccheri, ma anche enzimi, vitamine, acidi, oligoelementi, amminoacidi, ormoni e perfino
sostanze con azione battericida (inibine, acetilcolina).
Data la sua composizione, ricca di molecole di rilevante interesse biologico, il miele è
un alimento con alto valore nutritivo e viene largamente usato in campo alimentare per la
sua digeribilità e per la presenza di sostanze minerali e vitamine. Industrialmente viene
utilizzato dalle industrie dolciarie per la produzione del torrone, dellidromele (un
particolare miele fermentato) ed in numerosi prodotti di pasticceria. Va fatto rilevare, a
questo proposito, che il miele vergine integrale, se non alterato, è un alimento
assolutamente privo di germi patogeni; infatti le inibine e le battericidine, presenti nel
miele, sono in grado di inattivare il bacillo della tubercolosi, la Salmonella, lo
Stafilococo aureo e lo Streptococco omolitico. Ciò perché nel continuo passaggio del
nettare da unape allaltra, i microrganismi subiscono un processo di idrolisi
digestiva da parte degli enzimi salivari dellinsetto e è per questo che nel miele
sono assenti i batteri. A questo processo sfuggono però le spore di lieviti e dei
Clostridium. Lo sviluppo delle spore dei lieviti è inibito dalla viscosità del prodotto,
a condizione che il contenuto di acqua sia inferiore al 19%. Nel caso di spore di
Clostridium, tra cui può essere presente il Botulino, in grado di liberare la relativa
tossina mortale, lape tutela la salute delle proprie larve elaborando
lacetilcolina che blocca lazione delle tossine, esattamente come avviene nella
terapia umana, mentre ad impedire la maturazione delle spore provvedono le inibine.
Lacetilcolina è caratteristica del miele ma finora era rimasta una presenza
misteriosa e solo in studi recenti è stata chiarita la sua funzione di protezione contro
le tossine. Da quanto detto risulta che il miele potrebbe essere addirittura prescritto
come medicina preventiva, in grado di fornire i fattori naturali acetilcolina ed inibina
in grado di bloccare lo sviluppo maturativo delle spore che con grande facilità possono
pervenire nellapparato digerente , non solo attraverso i cibi ma anche
dallambiente. E però indispensabile che il miele abbia conservato integri i
suoi principi attivi (vitamine, enzimi, oligoelementi, biocatalizzatori, sostanze
antibiotiche) ed i fattori inibenti il Botulino (acetilcolina, acido pantotenico ed
inibine); ciò è possibile solo se il miele non ha subito trattamenti termici a
temperature superiori a 78°C. Per queste sue preziose virtù, il miele potrebbe essere
utile nellalimentazione dei bambini di pochi mesi, che non hanno ancora sviluppato
le loro difese naturali atte ad impedire la maturazione delle spore e la liberazione di
tossine. In farmacologia il miele è usato come blando lassativo, come emolliente (sicché
può servire per la preparazione di prodotti contro afte, gengiviti, stomatiti), come
edulcorante ed eccipiente. Nella farmacopea italiana il miele ha trovato impiego ufficiale
sia per la preparazione di sciroppi sia per la produzione di soluzioni di miele che
servono a celare sostanze medicamentose. Pertanto nella farmacopea si distingue il miele
naturale (o vergine) dal miele depurato (o chiarificato) ed infine dal miele rosato,
ottenuto dalla mescolanza di miele, acqua e di petali di rosa rossa.
Sono stati analizzati i seguenti campioni:
campione |
umidità |
acidità |
z.r. |
s.a. |
HMF |
miele acacia AMBROSOLI | 15,4 |
10,5 |
92,6 |
7,8 |
10 |
miele acacia FATT. FONTEPURA | 16,6 |
9,2 |
89,3 |
6,2 |
13 |
z.r.: zuccheri riduttori; s.a.: saccarosio apparente; HMF: idrossimetilfurfurale
I valori ririferimento, stabiliti dalla legge,
sono i seguenti:
- umidità: inferiore al 21%
- acidità: inferiore a 40 meq/l di acido
- zuccheri riduttori: maggiori del 65% in peso
- saccarosio apparente: inferiore al 5% in peso (inferiore al 10% per il miele
dacacia)
- HMF: inferiore a 40 mg/kg di prodotto
Dai risultati ottenuti si possono trarre alcune conclusioni. Entrambi i campioni
analizzati presentano valori all'interno dei limiti consentiti: ciò significa che si
tratta di prodotti "genuini", nel limite delle analisi effettuate. In
particolare il basso contenuto di HMF testimonia che i campioni si trovano in buono stato
di conservazione e che non dovrebbero aver subito alcun trattamento termico
(pastorizzazione, ecc.) che avrebbe potuto alterare il complesso equilibrio enzimatico
presente nel miele.
Bibliografia:
- G.Piana. G.Ricciardelli d'Albore, A.Isola "Il miele" - Edagricole
- Autori vari "Le api ed il miele" - a cura della Regione Lombardia e
Federazione Lombarda Apicoltori
- Pubblicazione specifica sull'analisi del miele a cura dell'ASL di Aosta
Per informazioni sulle procedure analitiche inviare una e-mail al prof. Claudio Casalino presso itisvc@itisvc.it