LEGGI, DECRETI E ORDINANZE PRESIDENZIALI
DECRETO LEGISLATIVO 19 settembre 1994 , n.626
Titolo I
Capo I - Disposizioni generali
Art. 1 , Art. 2 ,
Art. 3 , Art. 4 , Art.
5 , Art. 6 , Art. 7
Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE,
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti
il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo
di lavoro.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 19 febbraio 1992, n. 142, ed in particolare l'articolo
43, recante delega al Governo per l'attuazione delle direttive del Consiglio
89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE e 90/679/CEE in materia di sicurezza e salute dei lavoratori
durante il lavoro;
Vista la legge 22 febbraio 1994 , n. 146, recante proroga del termine
della delega legislativa contemplata dall'art. 43 della citata legge n.
142 del 1992, nonchè delega al Governo per l'attuazione delle direttive
particolari già adottate, ai sensi dell'art. 16, paragrafo 1, della
direttiva 89/391/CEE, successivamente alla medesima legge 19 febbraio 1992,
n. 142;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata
nella riunione del 7 luglio 1994;
Acquisiti i pareri delle competenti commissioni permanenti della Camera
dei deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione
del 16 settembre 1994;
Sulla proposta del Ministro per il coordinamento delle politiche dell'Unione
europea, di concerto con i Ministri degli affari esteri, di grazia e giustizia,
del tesoro, del lavoro e della previdenza sociale, della sanità,
dell'industria, del commercio e dell'artigianato, dell'interno e per la
funzione pubblica e gli affari regionali;
EMANA
il seguente decreto legislativo
Titolo I
Capo I
Disposizioni generali
Art. 1
Campo di applicazione
1. Il presente decreto legislativo prescrive misure per la tutela della
salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i
settori di attività privati o pubblici.
2. Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia e dei servizi di protezione
civile, le norme del presente decreto sono applicate tenendo conto delle
particolari esigenze connesse al servizio espletato e delle attribuzioni
loro proprie, individuate con decreto del Ministro competente di concerto
con i Ministri del lavoro e della previdenza sociale, della sanità
e della funzione pubblica.
3. Nei riguardi dei lavoratori di cui alla legge 18 dicembre 1973, n.
877, nonchè dei lavoratori con rapporto contrattuale privato di
portierato, le norme del presente decreto si applicano nei casi espressamente
previsti.
4. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano nelle regioni
a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano compatibilmente
con i rispettivi statuti e relative norme di attuazione.
Art. 1 , Art. 3 , Art.
4 , Art. 5 , Art. 6 , Art.
7
Art. 2
Definizioni
- 1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto si intendono
per:
- a) lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze
di un datore di lavoro,
- esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto
di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori
di cooperative o di società, anche di fatto, e gli utenti dei servizi
di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale
avviati presso datori di lavoro per agevolare o per perfezionare le loro
scelte professionali. Sono altresì equiparati gli allievi degli
istituti di istruzione ed universitari, e i partecipanti a corsi di formazione
professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi
ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici;
- b) datore di lavoro: qualsiasi persona fisica o giuridica o soggetto
pubblico che è titolare
- del rapporto di lavoro con il lavoratore e abbia la responsabilità
dell'impresa ovvero dello stabilimento;
- c) servizio di prevenzione e protezione dai rischi : insieme delle
persone, sistemi e mezzi
- esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione
e protezione dai rischi professionali nell'azienda, ovvero unità
produttiva;
- d) medico competente: medico in possesso di uno dei seguenti titoli:
- 1) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva
dei lavoratori e
- psicotecnica o in tossicologia industriale o specializzazione equipollente;
- 2) docenza o libera docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva
dei lavoratori
- e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale
o in fisiologia ed igiene del lavoro;
- 3) autorizzazione di cui all'art. 55 del decreto legislativo 15 agosto
1991, n. 277;
- e) responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona designata
dal datore di
- lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate;
- f) rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona, ovvero
persone, elette o
- designate per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti
della salute e sicurezza durante il lavoro;
- g) prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure adottate o
previste in tutte le fasi
- dell'attività lavorative per evitare o diminuire i rischi professionali
nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente
esterno;
- h) agente: l'agente chimico, fisico o biologico, presente durante il
lavoro e potenzialmente
- dannoso per la salute.
Art. 1 , Art. 2 ,
Art. 4 , Art. 5 , Art.
6 , Art. 7
Art. 3
Misure generali di tutela
1) Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza
dei lavoratori sono:
- a) valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza;
- b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in
base al progresso tecnico
- e, ove ciò non è possibile, loro riduzione al minimo;
- c) riduzione dei rischi alla fonte;
- d) programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra
in modo
- coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative
dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente di lavoro;
- e) sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò
che non lo é o é meno pericoloso;
- f) rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro,
nella scelta delle
- attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione,
anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo;
- g) priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle
misure di protezione individuale;
- h) limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che
possono essere, esposti
- al rischio;
- i) utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui
luoghi di lavoro;
- l) controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
- m) allontanamento del lavoratore dall'esposizione a rischio, per motivi
sanitari inerenti la
- sua persona;
- n) misure igieniche;
- o) misure di protezione collettiva ed individuale;
- p) misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta
antincendio, di
- evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
- q) uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
- r) regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti,
con particolare
- riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni
dei fabbricanti;
- s) informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori
ovvero dei loro
- rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute
sul luogo di lavoro;
- t) istruzioni adeguate ai lavoratori.
2) Le misure relative alla sicurezza, all'igiene ed alla salute durante
il lavoro non devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
Art. 1 , Art. 2 ,
Art. 3 , Art. 5 , Art.
6 , Art. 7
Art. 4
Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto
1) Il datore di lavoro è tenuto all'osservanza delle misure generali
di tutela previste dall'art. 3 e, in relazione alla natura dell'attività
dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, deve valutare, nella
scelta delle attezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici
impiegati, nonchè nella sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi
per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti
i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.
2) All'esito della valutazione di cui al comma 1 , il datore di lavoro
elabora un documento contenente:
- a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la
salute durante il lavoro,
- nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione
stessa;
- b) l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate
in conseguenza della
- valutazione di cui alla lettera a), nonché delle attrezzature
di protezione utilizzate;
- c) il programma di attuazione delle misure di cui alla lettera b).
3) Il documento è custodito presso l'azienda ovvero unità
produttiva.
4) Il datore di lavoro designa gli addetti al servizio di prevenzione
e protezione ed il relativo responsabile o incarica persone o servizi esterni
all'azienda, e nomina, nei casi previsti dall'art. 16, il medico competente.
5) Il datore di lavoro , il dirigente e il preposto che esercitano,
dirigono o sovrintendono le attività indicate all'art. 1, nell'ambito
delle rispettive attribuzioni e competenze, adottano le misure necessarie
per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ed in particolare:
- a) designano i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di
prevenzione incendi, di
- evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato e
di pronto soccorso;
- b) aggiornano le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi
e produttivi
- che hanno rilevanza ai fini della salute e della sicurezza del lavoro,
ovvero in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione
e della protezione;
- c) nell'affidare i compiti ai lavoratori tengono conto delle capacità
e delle condizioni
- degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
- d) forniscono ai lavoratori i necessari ed idonei mezzi di protezione;
- e) prendono le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori
che hanno ricevuto
- adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio
grave e specifico;
- f) richiedono l' osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme
e delle disposizioni
- aziendali in materia di sicurezza e di uso dei mezzi di protezione
collettivi ed individuali messi a loro disposizione;
- g) richiedono l'osservanza da parte del medico competente degli obblighi
previsti dal
- presente decreto, informandolo sui processi e sui rischi connessi all'attività
produttiva;
- h) adottano le misure per il controllo per le situazioni di rischio
in caso di emergenza e
- danno istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo
grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona
pericolosa;
- i) informano il più presto possibile i lavoratori esposti al
rischio di un pericolo grave ed
- immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere
in materia di protezione;
- l) si astengono, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere
ai lavoratori di
- riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui
persiste un pericolo grave ed immediato;
- m) permettono ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante
per la sicurezza,
- l'applicazione delle misure di sicurezza e della protezione della salute;
- n) prendono appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche
adottate possono
- causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente
esterno;
- o) tengono un registro nel quale sono annotati cronologicamente gli
infortuni sul lavoro che
- comportano un'assenza dal lavoro superiore a tre giorni, compreso quello
dell'evento. Nel registro sono annotati il nome, il cognome, la qualifica
professionale dell'infortunato, le cause e le circostanze dell'infortunio,
nonchè la data di abbandono e di ripresa del lavoro. Il registro
sul luogo di lavoro è tenuto conformemente al modello approvato
con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentita
la commissione consultiva permanente di cui all'art. 394 del decreto del
Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ed è conservato
sul luogo di lavoro, a disposizione dell' organo di vigilanza;
- p) consultano il rappresentante per la sicurezza nei casi previsti
dall'art. 19, comma 1,
- lettere b), c) e d);
- q) adottano le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi
e dell'evacuazione dei
- lavoratori, nonché per il caso di pericolo grave ed immediato.
Tali misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle
dimensioni dell' azienda ovvero dell'unità produttiva, e al numero
delle persone presenti.
6) Il datore di lavoro effettua la valutazione di cui al comma 1 ed
elabora il documento di cui al comma 2 in collaborazione con il responsabile
del servizio di prevenzione e protezione e con il medico competente, previa
consultazione del rappresentante per la sicurezza.
7) La valutazione di cui al comma 1 ed il documento di cui al comma
2 sono rielaborati in occasione di modifiche del processo produttivo significative
ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori.
8) Al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, il datore di
lavoro consegna al lavoratore copia della cartella sanitaria e di rischio.
9) Per le piccole e medie aziende, con decreto dei Ministri del lavoro
e della previdenza sociale, dell' industria, del commercio e dell' artigianato
e della sanità, sentita la commissione consultiva permanente per
la prevenzione degli infortuni e per l' igiene del lavoro, in relazione
alla natura dell'attività e alle dimensioni dell' azienda, ad eccezione
delle attività industriali di cui all' art. 1 del decreto del Presidente
della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, delle centrali termoelettriche,
degli impianti e laboratori nucleari, delle aziende estrattive e altre
attività minerarie, delle aziende per la fabbricazione e il deposito
separato di esplosivi, polveri e munizioni, sono definiti; a) procedure
standardizzate per gli adempimenti documentali di cui al presente articolo;
b) i casi, relativi ad ipotesi di scarsa pericolosità, nei quali
è possibile lo svolgimento diretto dei compiti di prevenzione e
protezione oltre i limiti di addetti di cui all' allegato I; c) i casi
in cui è possibile la riduzione ad una sola volta all' anno della
visita, di cui all' art. 17, lettera h), degli ambienti di lavoro da parte
del medico competente, ferma restando l' obbligatorietà di visite
ulteriori, allorchè si modificano le situazioni di rischio.
10) Il decreto di cui al comma 9 deve essere emanato entro 8 mesi dalla
data di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 1 , Art. 2 , Art.
3 , Art. 4 , Art. 6 , Art.
7
Art. 5
Obblighi dei lavoratori
1) Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e
della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo
di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni,
conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni ed ai mezzi forniti
dal datore di lavoro.
2) In particolare i lavoratori:
- a) osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di
lavoro, dai dirigenti e dai
- preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
- b) utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili,
le sostanze e i
- preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature
di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;
- c) utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi
a loro disposizione;
- d) segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al
preposto le deficienze
- dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), nonché
le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza,
adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell' ambito delle loro
competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze
o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
- e) non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di
sicurezza o di
- segnalazione o di controllo;
- f) non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre che non
sono di loro competenza
- ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
- g) si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
- h) contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti,
all' adempimento di
- tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque
necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante
il lavoro.
Art. 1 , Art. 2 ,
Art. 3 , Art. 4 , Art.
5 , Art. 7
Art. 6
Obblighi dei progettisti, dei fabbricanti, dei fornitori
e degli installatori
1) I progettisti dei luoghi o posti di lavoro e degli impianti rispettano
i principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e di salute
al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono macchine nonché
dispositivi di protezione rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza
previsti nella legislazione vigente.
2) Sono vietati la vendita, il noleggio, la concessione in uso e la
locazione finanziaria di macchine, attrezzature di lavoro e di impianti
non rispondenti alla legislazione vigente.
3) Gli installatori e montatori di impianti, macchine o altri mezzi
tecnici devono attenersi alle norme di sicurezza e di igiene del lavoro,
nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti dei macchinari
e degli altri mezzi tecnici per la parte di loro competenza.
Art. 1 , Art. 2 , Art.
3 , Art. 4 , Art. 5 , Art.
6
Art. 7
Contratto di appalto o contratto d' opera
1) Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all' interno
dell' azienda, ovvero dell' unità produttiva, ad imprese appaltatrici
o a lavoratori autonomi:
- a) verifica, anche attraverso l' iscrizione alla camera di commercio,
industria e artigianato,
- l' idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici
o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto
o contratto d' opera;
- b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi
specifici esistenti
- nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione
e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.
- 2) Nell' ipotesi di cui al comma 1 i datori di lavoro:
- a) cooperano all' attuazione delle misure di prevenzione e protezione
dai rischi sul lavoro
- incidenti sull' attività lavorativa oggetto dell' appalto;
- b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi
cui sono esposti i
- lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare
rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte
nell'esecuzione dell' opera complessiva.
- 3) Il datore di lavoro promuove il coordinamento di cui al comma 2,
lettera b). Tale obbligo non si estende ai rischi specifici propri dell'
attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.
Art. 1 , Art. 2 ,
Art. 3 , Art. 4 , Art.
5 , Art. 6 , Art. 7
